Mara Navarria, un addio da sogno: saluta la scherma con l'oro Olimpico a squadre al collo · Giochi Olimpici di Parigi 2024

Di Chiara Belcastro
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Mara Navarria
Foto di 2024 Getty Images

Mara Navarria, spadista della squadra italiana di scherma, ha raggiunto l'apice della sua carriera conquistando medaglia d'oro storica nella spada a squadre ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Un trionfo che segna non solo un successo sportivo, ma anche un momento di profonda riflessione e chiusura di un capitolo importante della sua vita.

L'atleta friulana, con emozione e orgoglio, ha raccontato il suo percorso e le sue radici, sottolineando come il suo cammino nella scherma sia stato segnato dal sostegno della sua famiglia.

"Sono una mamma, sono una donna, sono un'atleta del Gruppo sportivo dell'esercito, sono una dottoressa, sono Campionessa del mondo", ha dichiarato appena dopo l'incontro contro la squadra francese che le ha consegnato il trionfo Olimpico al Grand Palais di Parigi.

Lo dico sempre anche a mio figlio. L'importante è sognare, metterci il cuore e lavorare. I sogni si realizzano se uno ci mette tutto quello che ha. · Mara Navarria, spadista e oro Olimpico a squadre

Mara Navarria: "Lo dico sempre a mio figlio: l'importante è sognare"

Ricordando il suo primo Campionato del mondo al Grand Palais 14 anni fa, ha raccontato a Olympics.com: "Sono tornata al Grand Palais quando ho ritirato la coppa del mondo nel 2018, al centenario della FIE, è stata una bellissima festa".

Ogni singolo dettaglio di quei momenti riaffiora nella sua mente: "Io qui ero con dei tacchi spaziali, sono scesa da quelle scale, un bellissimo vestito e i capelli acconciati...

"Oggi ci sono con un oro al collo, da veterana, da capitana, e saluto così la mia scherma", annuncia fiera.

Con questa medaglia, conquistata insieme a Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Alberta Santuccio, Navarria chiude un capitolo importante della sua vita sportiva, ringraziando i suoi genitori per il supporto, nonostante inizialmente non fossero favorevoli alla sua carriera agonistica.

"Che dire: ho iniziato bambina con i miei genitori che ci hanno accompagnato. Io sono la seconda di quattro figli", ci tiene a sottolineare.

"Ringrazio i miei genitori. Mia mamma è qua, mi sto commuovendo, loro non volevano neanche che facessi le gare", ha confessato, mostrando la profondità del suo legame familiare e la gratitudine per il sostegno ricevuto.

La spadista ha anche espresso una consapevolezza matura riguardo il suo futuro: "In quest'ultimo periodo sento tanto che il mondo fuori dalla scherma mi sta chiamando".

Consapevole delle limitazioni, fisiche e non, che lo sport ad alto livello impone, la mamma-atleta prosegue: "Ho studiato per fare anche altro nella vita, perché so che l'atleta... le articolazioni sono quelle, i tendini sono quelli, già soffro di tanti problemi fisici".

Il suo desiderio è quello di continuare a godere delle sue passioni, come l'escursionismo sulle montagne friulane, con la stessa determinazione con cui ha affrontato la carriera sportiva. "Voglio continuare a salire sulle mie montagne friulane con le mie gambe. Lo Jôf Fuart è la prima montagna su cui voglio salire", ha dichiarato con entusiasmo.

Riflettendo sulla sua carriera e i suoi sogni, Navarria ha condiviso un pensiero speciale: "Un finale migliore sarebbe stato vincere e gareggiare anche nell'individuale e prendere doppia medaglia, ma si può sognare in grande".

Un insegnamento che l'azzurra sta cercando di tramandare al piccolo Samuele: "Lo dico sempre anche a mio figlio. L'importante è sognare, metterci il cuore e lavorare. I sogni si realizzano se uno ci mette tutto quello che ha. E io ce l'ho fatta, quindi posso essere felice per oggi".

Con il suo ultimo atto, Mara Navarria ha dimostrato che, oltre ad essere una grande atleta, è anche una fonte di ispirazione per chiunque voglia inseguire i propri sogni con passione e determinazione. Il suo addio alla scherma, con un oro Olimpico al collo, è la perfetta conclusione di una carriera straordinaria.