Gangwon 2024: Manuel Weissensteiner, inseguendo la “linea perfetta” di una mamma da record
Gerda Weissenteiner non è una mamma ordinaria e anche come atleta ha un primato speciale. È nata slittinista, ma ha vinto una medaglia Olimpica anche nel bob e ha un figlio che da lei ha ereditato la passione per lo slittino: il classe 2006 Manuel Weissensteiner è a Gangwon 2024 per i Giochi Olimpici Invernali Giovanili e a Olympics.com ha raccontato com’è avere una mamma da record e in squadra due leggende mondiali dello slittino.
16 febbraio. La Campionessa mondiale in carica nel singolo 1993, anche nelle ultime due delle 4 run della finale di slittino femminile in programma quel giorno è ancora la più veloce di tutte.
È il 1994, il budello è quello di Hunderfossen, siamo in Norvegia, a nord di Lillehammer. La finale è quella dei Giochi Olimpici Invernali.
Lei è Gerda Weissensteiner, scivola in tuta azzurro acceso e scarpini verde fluo. La saetta tricolore viene da un paesino di quelle valli delle Dolomiti che guardano al Massiccio dello Sciliar-Catinaccio, a all’epoca ha 25 anni.
Quell’oro sarebbe stato solo una faccia di un record che l’avrebbe consegnata alla storia dello sport Olimpico: ai Giochi Invernali di Torino 2006, di anni ne avrà 37. E sul podio ci sarebbe risalita con la freschezza di una novella, per il bronzo nel doppio con Jennifer Isacco, ma in un altro sport, il bob.
Oggi Weissensteiner occupa ancora un posto unico nell’Olimpo dello sport: è l’unica atleta italiana, sia tra gli uomini che tra le donne, con il primato di essere riuscita a vincere due medaglie Olimpiche in due sport diversi.
Un record per pochissimi (persino a livello mondiale) e un’emozione speciale anche per Manuel Weissensteiner, il figlio di Gerda, che quando pensa alle gare Olimpiche della madre, nonostante la timidezza da ragazzo di poche parole, non riesce a nascondere l’ammirazione e l’orgoglio:
“È scesa giù con una linea perfetta”, racconta a Olympics.com.
Biondo come la mamma, gli occhi vispi che cercano di scappare dagli sguardi, ha almeno tre idee chiare: lo slittino è lo sport più bello che c’è, insieme al suo compagno di doppio Phillipp sono forti e a Gangwon sono arrivati con determinazione, e i suoi idoli sono tre giganti dello sport... a cui ha la fortuna di poter dare del tu.
Mamma Gerda: disciplina e determinazione, in casa
L’ultima spinta della gara di Lillehammer era come se partisse 30 metri più avanti rispetto alla seconda, la tedesca Susi Erdmann, tanto era il vantaggio accumulato nelle 3 run precedenti. Nell’ultimo rettilineo il cronometro superava i 117 km/h, eppure Gerda non ha mai alzato la testa in nessuna delle discese, e i piedi giù li ha messi per l’unica frenata poco prima del rettilineo finale che le avrebbe permesso di prendersi l’oro.
Non solo perfetta "quando scendeva giù”: Manuel sottolinea anche che “un altro aspetto che la caratterizza è la determinazione”. Per il figlio di Gerda, lo spunto più grande come atleta arriva ancora da lei: “Quando ha un obiettivo, un sogno, lo fa diventare in realtà”.
Per la convocazione all’allenamento della preparazione stagionale in Norvegia dello scorso ottobre, ritrovarsi negli stessi luoghi dell’impresa della mamma, è stata l’occasione per fare un salto nel passato: “Ho sempre visto con emozione tutti i video delle sue gare ai Giochi Olimpici. Quando ero a Lillehammer ho riguardato la gara in cui ha vinto la medaglia d’oro”.
Non deve essere sempre semplice avere un riferimento così importante in casa: “Quando ero piccolo, mia mamma mi ha allenato: mi ha sempre corretto, mi ha sempre detto quando non facevo le cose bene, è stato bello che sia stata la mia allenatrice”; e se dovesse pensare a una cosa che ha preso da lei, non ha dubbi: “il senso della disciplina.”
Con Philipp per sognare agli YOG
Weissensteiner junior ha 15 anni, ha iniziato a praticare lo slittino quando ne aveva sette: “Ho iniziato con mia madre quando ero a Igls, mi ha chiesto se lo volessi provare e mi è piaciuto subito. Ho praticato anche calcio per 5 anni e ginnastica artistica 4 anni, ma poi ho scelto definitivamente lo slittino”.
“Era lo sport di mamma, certo”, ma la cosa che lo ha conquistato ha a che fare con l’adrenalina: “È più bello degli altri sport perchè c‘è tanta velocità”.
Poi c’è la squadra che è anche un gruppo di amici, e di fatto è nel doppio che Weissensteiner sta raccogliendo belle soddisfazioni: con il compagno di slitta, Philipp Brunner, si sono conosciuti quando Manuel aveva 10 anni.
In ben due tappe della Continental Cup, quella di Winterberg e quella di Oberhof dello scorso dicembre, sono arrivati secondi ad un nonnulla dai tedeschi Sartor/Raimer, ma a Bludenz, nell’ultima tappa CoC prima della partenza per gli YOG, hanno fatto capire che sono in crescita esponenziale, vincendo nettamente davanti alla slitta ucraina di Panchuk/Muts e a quella dei soliti Sartor/Raimer.
“Due colpi al casco di Brunner con le dita e altri due alla slitta”: i due gesti di Weissensteiner sono diventati il rituale pre run tra lui e il compagno di adrenalina.
Zoeggeler e Fischnaller: Esperienza Olimpica a portata di squadra
Non solo Philipp, ma anche Leon Haselrieder e in genere tutti i suoi compagni di squadra “sono tutti miei amici”, racconta Weissensteiner.
Poi c’è anche che il direttore tecnico, Armin Zoeggeler, e uno dei veterani senior della squadra azzurra, Dominik Fischnaller, non sono esattamente due nomi qualsiasi: “Dominik, Armin e la mia mamma sono i miei idoli”.
“Conosco Dominik da tempo perché anche lui è stato allenato da mia madre”. Di lui e Zoeggeler ammira due qualità, “la forza e la concentrazione”.
Il trio di riferimento piegherebbe la più robusta delle bacheche, se dovesse mettere insieme anche solo i metalli Olimpici: un bronzo per Dominik, due medaglie (un oro e un bronzo) per Gerda, 5 per Zoeggeler (3 bronzi e 2 ori). Non male come bottino di riferimento da avere nel proprio quotidiano.
Gangwon 2024 sarà ufficialmente un altro tassello che spingerà Manuel nel solco di quella linea ambiziosa segnata da Gerda: “Prima di partire mamma mi ha detto di stare tranquillo e di ascoltare i tecnici. Da quando sono qua non ci siamo ancora sentiti, ma prima della gara non mancherà il suo specialissimo “In bocca al lupo!”.