Giovanni De Gennaro, un trionfo nel K1: oro Olimpico a Parigi 2024 per l'azzurro · Canoa slalom

Di Benedetto Giardina
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 Giovanni De Gennaro of Team Italy 
Foto di Francois Nel/Getty Images

Non è la scalata del K2: è il trionfo del K1. Quello di Giovanni De Gennaro è un oro che brilla nelle acque di Vaires-sur-Marne, allo Stadio Nautico di Parigi 2024, dove l'azzurro ha trionfato nel kayak singolo maschile.

Un successo che la canoa slalom italiana aspettava da anni, specialmente nel K1. L'ultimo risaliva al 2012, quando a Londra fu Daniele Molmenti a salire sul gradino più alto del podio.

Oggi Molmenti è il tecnico di De Gennaro e lo ha guidato verso un'impresa che i freddi numeri possono solo spiegare in parte.

Perché non basta solo l'88.22 pulito, senza penalità, per spiegare questo successo. C'è un'ambizione che parte da lontano, da un titolo mondiale sfiorato nel 2022 e un titolo europeo conquistato a maggio. Quasi un segnale in vista di Parigi, per dimostrare di esserci e di essere lì per competere ai massimi livelli.

Ed è così che giovedì 1° agosto, quel 1° agosto tanto caro alla storia sportiva italiana, è arrivato il suo momento. Quello di un ragazzo di Roncadelle - la stessa località di Anna Danesi e Alice Bellandi, diventata campionessa Olimpica di judo praticamente in contemporanea - che tra basket e karate ha scelto di gettarsi in acqua. In tutti i sensi.

Adesso, a 12 anni dall'oro di Molmenti, il palcoscenico è tutto suo. È quello di Parigi 2024, è quello dei Giochi Olimpici: il 31enne bresciano è in cima all'Olimpo, col suo kayak.

Da Ferrazzi a Molmenti a De Gennaro: la linea di successione del kayak italiano ai Giochi Olimpici

Sul gradino più alto del podio, con la medaglia d'oro al collo, Giovanni De Gennaro chiude gli occhi e canta l'inno. Chiude gli occhi e chissà cosa passerà nella sua testa, lui che a Rio 2016 si presentò da esordiente e chiuse settimo, mentre a Tokyo 2020 non andò oltre il 14° posto.

Eppure, c'è una linea immaginaria che collega tre campioni Olimpici di kayak singolo e che in questa giornata di inizio agosto, alle porte di Parigi, s'è chiusa.

È una linea che parte da Barcellona, dove nel 1992 è stato Pierpaolo Ferrazzi a regalare il primo titolo Olimpico all'Italia. Poi passa da Londra, dove Daniele Molmenti ha confezionato il capolavoro della carriera. Arriva infine a Parigi, città del trionfo di Di Gennaro.

Il primo è stato il tecnico del secondo, il secondo è stato il tecnico del terzo: un tramandarsi continuo delle conoscenze e delle esperienze, per spingersi oltre i propri limiti. Imparando anche quando e come gestire le situazioni.

È quello che ha fatto, il canoista classe 1992, alla sua terza partecipazione Olimpica. Non ha forzato in semifinale: 93.47, con due secondi di penalità. Quanto basta per garantirsi la finale, ma senza la pressione di dover partire per ultimo. Strategia? Sì, si fa anche questo e spesso aiuta.

È il quinto in lista di partenza. Il numero 1 del ranking mondiale e oro Olimpico in carica, Jiri Prskavec (CZE), parte poco dopo. Il britannico Joseph Clarke, trionfatore a Rio, parte per ultimo, quando sarà ormai certo il suo piazzamento sul podio. Perché la prestazione dell'azzurro è pressoché perfetta.

Il primo split è in 20.34, non il migliore se si pensa che in tre vanno sotto i 20 secondi, tra cui il francese Titouan Castryck, che chiuderà secondo. È però lo stesso di Pau Echaniz (ESP), che è partito prima di lui e che sul podio ci salirà da terzo.

Alla seconda frazione, lo split è di 46.15. Alla terza, 68.52. L'ultima diventa decisiva, ma ancora non lo sa: si tiene sotto i 20 secondi e chiude in 88.22, quanto basta per stare davanti allo spagnolo, che con due secondi di penalizzazione vanifica il tempo di 86.87, che gli sarebbe valso l'oro.

Appena scende in acqua Castryck, è già partito il countdown. I due decimi di ritardo del francese sono la certezza della medaglia, i tempi alti di Clarke e Noah Hegge (GER) chiudono i giochi per l'oro. Quello che va sul collo di un De Gennaro stremato, steso per terra, per aver coronato il sogno di una vita.

Giovanni Di Gennaro, oro Olimpico a Parigi 2024: "Sapevo che potevo giocarmela"

"L'ho sognata tanto, a un certo punto ho pensato mi stesse sfuggendo a metà percorso", è così che Giovanni De Gennaro racconta la sua finale per l'oro Olimpico alla Rai. "È un sogno, sapevo che potevo giocarmela, è stata una stagione in cui sono sempre stato veloce. Ho cercato di non mettermi pressione, di non partire prima. Alla fine ha funzionato".

"Tante emozioni - prosegue - alti e bassi. Quando era sicuro bronzo, era già un successo. A Tokyo non sono neanche riuscito ad entrare in finale per problemi personali, vincere una medaglia era già tanto".

È stato un crocevia, la sua ultima avventura Olimpica: "Dopo Tokyo ho lavorato pensando solo ai Giochi. Ho avuto un problema personale che non mi ha fatto performare. Ho pensato a divertirmi ogni giorno, a migliorare e a pensare ai Giochi come una tappa del percorso. Anche senza medaglia sarei stato contento perché me la sono goduta".

Infine, le dediche. Al tecnico Daniele Molmenti, "nel giorno del suo compleanno", alla famiglia e a una persona speciale: "La dedico a Gianni, il mio primo allenatore, ci ha lasciato dieci anni fa proprio in canoa. L'abbiamo sognato per tanto tempo, abbiamo girato il mondo insieme e anche se non possiamo essere qui, so che mi guarda e che sarà contento di questo risultato".

Canoa slalom: Il podio del Kayak singolo uomini a Parigi 2024

Di seguito, il podio del K1 maschile ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

  1. 🥇 Giovanni De Gennaro (ITA) 88.22
  2. 🥈 Titouan Castryck (FRA) +0.20
  3. 🥉 Pau Echaniz (ESP) +0.65

I risultati complessivi della finale sono disponibili qui.