Fischnaller: "Sono pronto e carico, ma anche più tranquillo"

Dominik Fischnaller è il veterano della squadra italiana di slittino. Con i suoi 28 anni, due Giochi Olimpici alle spalle e quasi 50 podi in Coppa del Mondo, lo slittinista di Maranza è pronto per la nuova avventura a cinque cerchi che inizia domani, 6 febbraio, con le manche medaglia dello slittino singolo maschile.

5 minDi Gisella Fava
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(Getty Images)

A PyeongChang 2018, il suo è stato il cognome più convocato del Team Italia, con ben 4 Fischnaller in lista, di cui tre slittinisti.

Se lo slittino è un affare di famiglia per Dominik, Hans Peter (fratelli) e il cugino Kevin, per il primo in particolare le prossime Olimpiadi Invernali rappresentano l’opportunità di riscatto. Sesto a Sochi 2014 nel singolo, a PyeongChang 2018 arrivava quinto nella gara mista a squadre mentre, sempre nel singolo, ha mancato il bronzo per soli due millesimi di secondo.

In questa Coppa del Mondo, Dominik Fischnaller è cresciuto di tappa in tappa, conquistando 6 podi tra gare individuali e staffette.

Sono passati 8 anni dal primo successo individuale, quello di Lillehammer. Non una vittoria come le altre, all’epoca è riuscito a scivolare più veloce di un certo Armin Zoeggeler. Da quel novembre 2013 tante cose sono cambiate: Zoeggeler adesso è il suo allenatore e tecnico della squadra italiana, Dominik di podi in Coppa del Mondo ne ha sommati 51 (34 individuali, di cui 7 vittorie, che diventano 12 con le gare a squadre), ha vinto 3 medaglie Mondiali, 5 Europei (di cui 2 ori), ed è diventato un atleta “molto più consapevole e maturo”. Ma che senza l’adrenalina della velocità non sa stare, nemmeno quando è fuori dalla pista di ghiaccio.

Lo slittinista altoatesino ha raccontato a Olympics.com le sue sensazioni sulla stagione Olimpica, i suoi obiettivi a Beijing 2022 e le sue passioni. E di come è riuscito a vincere nonostante una spalla ancora acciaccata e senza la sua attrezzatura, rimasta bloccata in aeroporto…

OC: Ciao Dominik. Quando si parla di Olimpiadi e di slittino, non si può non pensare ad Armin Zoeggeler. Cosa hai imparato da lui?

Sicuramente è l'atleta più forte di tutti i tempi nello slittino. È un grande vantaggio avere Zoeggeler con noi, per me e per tutta la squadra. Una cosa che ci dice sempre è che dobbiamo stare bene, concentrarci e stare tranquilli, anche se le cose non vanno come speriamo; essere positivi e dare sempre il massimo. Siamo una squadra e non abbiamo segreti tra noi, lavoriamo proprio come una famiglia, per quello siamo forti e gareggiamo al top, anche se non abbiamo le strutture come i tedeschi, i russi o le altre nazioni.

OC: Come fai a mantenere la motivazione sempre alta, con atleti come Felix Loch o Johannes Ludwig che dominano il circuito con questa continuità?

Sicuramente è difficile: noi italiani non abbiamo una pista in casa e dobbiamo andare sempre all'estero a fare le prove e non sempre troviamo le piste in condizione, ma dobbiamo prendercele come sono in quel momento. Ma mi piace molto quello che faccio, amo lo slittino, mi concentro al massimo, poi tutti lavoriamo bene a livello di squadra ed è così che tiriamo fuori il massimo.

OC: Con gli altri atleti avete rapporti anche fuori dalle gare?

Sì, siamo un bel circuito! Io personalmente parlo molto con i ragazzi russi, sono simpatici e sono bravi ragazzi.

(2022 Getty Images)

OC: Parlando delle tue Olimpiadi. Qual è stata la lezione di PyeongChang e qual è il tuo obiettivo per Pechino 2022?

A PyeongChang è stato veramente difficile… ho fatto un errore nella prima manche e alla fine mi mancavano proprio quei due millesimi. C’è stata anche un po’ di sfortuna, ma a quel livello non si possono fare errori. Ma questo adesso lo so bene, e so che devo e voglio fare meglio a Pechino.

OC: In cosa sei diverso oggi rispetto alle due Olimpiadi precedenti?

Mi sento più maturo, più consapevole, vedo le cose in maniera diversa. A Sochi praticamente ero poco più che un bambino, ci stava anche Armin [Zoeggeler] in squadra! È stato già solo bellissimo stare lì. Poi a PyeongChang ovviamente volevo la medaglia, ma ho fatto il quarto posto e adesso Pechino sarà sicuramente una storia nuova: sono pronto, più carico, ma anche tranquillo.

OC: Oltre che essere in squadra con lui, tu Zoeggeler l'hai pure battuto, com’è andata?

Sì, è stato bellissimo per me quando è successo! Era la stagione delle Olimpiadi 2013/14: ho vinto la mia prima gara in Coppa del Mondo e Armin è arrivato quarto o quinto. La prima volta in vita mia che l'ho battuto. Una vittoria bellissima. Poi sono arrivato prima di lui anche altre volte. Però a Lillehammer stavo sul gradino più alto del podio… ho un ricordo netto.

(2017 Getty Images)

OC: Negli eventi di squadra che sensazioni hai?

Lì siamo una squadra forte: nel doppio siamo veloci e anche le donne, se fanno una gara pulita, sono tutt'altro che lente. Siamo una squadra molto giovane, per quello forse è un po' più difficile per noi, ma dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro e non fare errori, perché anche le grandi nazioni possono sbagliare e noi dobbiamo farci trovare pronti. A Pechino [nel test event], abbiamo fatto il terzo posto nella staffetta, ma siamo stati un po' fortunati perché i tedeschi son caduti. Dobbiamo fare bene le spinte e migliorare il tempo di reazione. Noi non dobbiamo fare errori e gli altri magari devono fare qualche errorino in più, ma ce la possiamo giocare.

OC: Quando sei lontano dal tuo slittino come compensi la tua passione per la velocità?

Quest'estate ho comprato una moto: vado con quella in estate e con lo slittino in inverno! Sono appassionato di MotoGp e Formula1, ho tifato Valentino Rossi, ma mi piace la moto di Márquez, così mi sono comprato una Repsol Honda cbr 600. Mi piace molto la velocità, sono anche andato al Mugello, una volta, a vedere una gara.

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