L'Italia, un anno dopo Beijing 2022, si è innamorata del curling.
L'ultima edizione dei Giochi Olimpici Invernali ha visto Stefania Constantini e Amos Mosaner portare a casa la prima medaglia di sempre per gli azzurri in questa disciplina. E che medaglia: la coppia di doppio misto si è imposta a sorpresa, vincendo l'oro senza mai subire una sconfitta in tutto il torneo.
Da quel risultato, la percezione del curling in Italia è cambiata: "Prima non ci conosceva nessuno - ammette Stefania Constantini - mentre adesso ci riconoscono anche, per esempio, in aeroporto, quando andiamo a fare le nostre trasferte".
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Mosaner e Constantini rivivono l'oro di Beijing 2022
Il duo italiano, nell'anniversario della loro vittoria in finale sulla Norvegia, ripercorre le tappe che li ha portati sul gradino più alto del podio a Beijing 2022 nel doppio misto di curling..
Già nel round robin, l'Italia ha dato dimostrazione di forza, inanellando successi in sequenza. La consapevolezza di poter arrivare fino in fondo, però, è giunta solo alla fine, quando anche le avversarie più quotate iniziavano a rendersi conto di quanto fossero affiatati i due azzurri.
Per Mosaner, "la svolta è stata la partita contro la Gran Bretagna, perché diciamo che sulla carta era una delle squadre favorite". In quella sfida, i due si sono guadagnati la qualificazione in semifinale: "Lì si è accesa un po' quella lampadina", ammette Constantini.
Il resto, ormai, è nella storia dell'Italia ai Giochi Olimpici: la vittoria con la Svezia ha assicurato una medaglia agli azzurri e in finale con la Norvegia è arrivata l'undicesima vittoria su altrettante gare.
Un dato che da solo non basta a spiegare il feeling che si è creato in campo tra i due, capaci di intendersi quasi senza nemmeno parlare: "Non conoscendoci così bene al di fuori dal curling - spiega Mosaner - ognuno di noi stava nel suo. Magari quando c'è più confidenza, come nella squadra maschile, ogni tanto scappa qualche parola. Questa, secondo me, è stata un po' la chiave".
Il curling in Italia dopo il successo nel doppio misto
Da quel momento, nel curling italiano, c'è un prima e un dopo.
"Questo sport non era molto conosciuto - prosegue Mosaner - e adesso già la gente inizia a conoscerlo. Ci sarà da lavorare, ovviamente, ma la gente adesso almeno sa che cos'è il curling. E inizia anche a conoscerci al di fuori di questo".
Oggi l'obiettivo è quello di portare il curling nelle scuole, col progetto Curling@School organizzato dalla Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, con la volontà di coinvolgere nove impianti per avvicinare i più giovani a questa disciplina.
Tra le nuove leve, all'EYOF Invernale 2023 in Friuli si è messa in mostra Rebecca Mariani, skip della squadra mista italiana, che fino a non molto tempo fa giocava a Cortina, nello stesso club di Stefania Constantini: "Suo papà mi ha allenata e spesso ci siamo allenate insieme, vedo in lei una gran voglia di fare e sono contento che abbia avuto l'opportunità di partecipare all'EYOF, è uno di quegli eventi che ti fa vivere quell'ambiente internazionale".
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Il curling italiano in vista di Milano Cortina 2026
L'obiettivo, ora, è Milano Cortina 2026. Ma non manca il tempo per raggiungerlo.
Soprattutto, non mancano altri traguardi. Alcuni già tagliati, come il Grand Slam vinto in Canada a dicembre dal team maschile, con Mosaner in campo: "Restare in questo circuito era un nostro obiettivo e siamo riusciti a vincerne uno, non ce lo aspettavamo. È stata una cosa un po' inaspettata e questo fa capire che comunque il movimento c'è".
È anche da questi risultati che passano le speranze in vista dei prossimi Giochi Olimpici Invernali. Per Constantini, saranno casalinghi sotto tutti gli aspetti: "Ho gli occhi proprio speranzosi in vista del 2026. Sicuramente saranno speciali, perché il curling si giocherà proprio a Cortina, che è il paese dove vivo attualmente. Non vedo l'ora".
Con ancora tre anni di attesa, è presto per sapere se la coppia di doppio misto di curling sarà composta ancora da Constantini e Mosaner. Un anno dopo l'oro di Beijing 2022, però, la voglia di far bene in Italia non manca: "Sicuramente avremo le carte in regola per il 2026 per fare una bella figura - conclude Mosaner - questo è certo".