Con Paola Egonu l'Italia può sognare una grande Olimpiade e un balzo nella sfida per uguaglianza e parità
È il simbolo della nuova ambiziosa Italia della pallavolo, dopo aver sfilato con la bandiera del CIO nella Cerimonia d'Apertura, la forte pallavolista non tradisce all'esordio del torneo di volley di Tokyo 2020 e trascina la squadra a una rotonda vittoria contro la squadra ROC. Ma è anche una paladina della lotta per la diversità di genere e la parità di diritti.
Esordio Olimpico ok per l'Italvolley, guidata dal suo totem, Paola Egonu, che nel facile 3-0 contro la ROC ha imposto subito la sua legge, mettendo a segno 18 punti (top scorer incontro).
Per molti Egonu è semplicemente la giocatrice di pallavolo più forte del mondo al momento, ma per l'Italia è molto di più: è il martello e trascinatore della squadra, ruolo che la trova particolarmente a suo agio anche nell'Olimpiade di Tokyo 2020. Non solo, dopo che anche il CIO l'ha eletta portabandiera Olimpica durante la Cerimonia d'Apertura di Tokyo 2020, Paola Egonu è sempre più un simbolo per un paese, l'Italia, in piena lotta per vincere la sfida della diversità e dell'uguaglianza.
Egonu ha stabilito vari record, tra cui quello del maggior numero di punti in una partita (47). Veneta nata da genitori nigeriani, è arrivata alla pallavolo per caso, mostrando subito un eccezionale talento. Nel 2021 Forbes l'ha inserita tra le under 30 più influenti del mondo e, benché ancora giovane (non ha ancora 23 anni) ha fatto sfoggio di un'eccezionale personalità e coraggio, dichiarando pubblicamente di avere una fidanzata e di poter amare anche una donna. Non una cosa scontata per un'atleta donna e italiana di seconda generazione, in un paese, l'Italia, spaccato sul riconoscimento dei diritti alla comunità LGBT.
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