Bebe Vio, a Tokyo 2020 per dirci "non come essere felici ma quanto felici potremmo essere"
La schermidora in carrozzina, tra le protagoniste del documentario Netflix 'Rising Phoenix', è pronta a sferrare i suoi assalti alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. E nel podcast di Olympic Channel ha raccontato perchè all'oro di Rio 2016 preferisce il bronzo del torneo a squadre.
Ad appena diciannove anni, Beatrice Vio ci ha regalato uno dei momenti più iconici delle Paralimpiadi di Rio 2016, con quella sua esultanza esplosiva nel momento in cui realizzava di aver vinto l'oro nel fioretto in carrozzina: pura passione, pura emozione, pura Bebe Vio.
Da allora sono successe tante cose e tra una copertina su Vanity Fair e la partecipazione al documentario di Netflix "Rising Phoenix", è diventata uno dei volti più famosi del movimento Paralimpico.
Ora, a 24 anni, vuole dare seguito all'incredibile risultato di Rio - medaglia d'oro individuale e un bronzo a squadre, nel fioretto - condividendo la passione e ispirando chiunque la guardi, ancora una volta.
"Vivere il mio sogno è stata la cosa migliore della mia vita e adesso sto sognando Tokyo 2020 perché l'ho desiderato tantissimo... Sono così gasata e non ho idea di cosa accadrà", ha dichiarato al podcast dell'Olympic Channel.
Le Paralimpiadi di Tokyo 2020 sono iniziate alla grande per la popolarissima schermidora italiana, dato che è stata una delle portabandiera della Cerimonia di Apertura.
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Il viaggio di Bebe a Tokyo comincerà finalmente domani, sabato 28 agosto, quando sarà nella pedana del torneo Paralimpico del fioretto individuale femminile, categoria B, e domenica 29 agosto dato che fa parte del team del torneo femminile a squadre della stessa specialità.
Un cambiamento dell'ultimo momento, per ragioni che la fiorettista renderà note una volta terminate le Paralmpiadi - secondo quanto ha dichiarato Vio nel proprio account Instagram - ha visto il ritiro della sua partecipazione al torneo individuale di sciabola disputatosi il 25 agosto scorso.
Intanto, siamo riusciti a catturare l'energia e l'eccitazione sprigionate da Bebe Vio nella chiacchierata che Olympic Channel ha avuto con lei per il podcast. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni, dove racconta, tra le altre cose, perché questa volta il suo sogno più grande è vincere l'oro con la sua squadra.
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"Il momento più bello della mia vita? ...la medaglia di bronzo"
A Rio 2016, Bebe Vio ha vinto un oro individuale che l'ha letteralmente fatta diventare una star - non solo Paralimpica. Seguiva il bronzo a squadre due giorni dopo. Ma perché preferisce la medaglia di bronzo?
"Essere un'atleta è come il sogno della mia vita, ma non è solo il sogno della mia vita. Amo la scherma. Amo allenarmi. Amo stare in palestra. Amo sudare tanto.
E così quando sei lì, devi solo cercare di goderti il più possibile quel momento. E ci siamo riusciti [a vincere l'oro] ed è stato fantastico.
Ma la gara che in fondo amo di più è stata... quando abbiamo vinto la medaglia di bronzo nella competizione a squadre.
È stato come...quando vedi tutte le tue compagne felici, quando vinci lì nella gara individuale. Tu ci sei. Ma la mattina si è partite tutte insieme, tutte le donne della mia categoria.
E poi quando sono arrivata alla fine, se ero l'unica, voleva dire che tutte le mie compagne nel frattempo avevano perso, quindi ero solo io, non tutta la squadra, e loro si erano allenate tanto quanto me in tutti quegli anni prima.
Quindi è stato così difficile vedermi lì e tutto il resto dall'altra parte... Ero felice, ovviamente, perché quello era il sogno della mia vita. Ma poi dopo mi sono resa conto che non è stato così bello, così emozionante, così incredibile come quello che sarebbe venuto dopo...
Se devo pensare al momento più bello della mia vita, il mio pensiero va alla medaglia di bronzo".
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"Sono felice quando vedo tutta la mia squadra felice"
Sempre desiderosa di condividere l'amore e di sprizzare gioia, Vio è una leggenda vivente del suo sport e non solo, ma mai dirglielo in faccia.
"Non mi piace davvero la parola 'leggenda' perché non mi sento così. È una cosa super difficile da ascoltare.
"Penso solo di essere tanto fortunata perché ho una famiglia fantastica, ho due fratelli e i miei genitori sono fantastici, ho dei coinquilini fantastici, mi sto divertendo con il mio sport. La mia squadra è fantastica!".
La sua felicità è nel gruppo.
"I miei allenatori sono grandiosi, credono in me probabilmente molto più di quanto io creda in me stessa, così quando ti ritrovi questa grande squadra devi farlo per tutti loro, non per te.
Ho capito che sono felice quando vedo tutta la mia squadra felice, non so se è una cosa strana da dire, ma... preferisco quando rendo loro felici".
Anche Vio guarda alla visione di insieme, l'incarnazione dei valori Paralimpici, e lei, quattro volte amputata, ha fatto volare persone in tutto il mondo e le ha aiutate a osare e sognare in grande.
"Penso solo che amo lo sport e amo farne parte perché sono una studentessa, imparo tante cose grazie allo sport, tante regole di vita in un modo o nell'altro, come il rispetto dell'altro. Tante cose davvero belle ...
Sono super felice, quindi il mio sogno è cercare di aiutare qualcun altro a capire non come essere felice, ma quanto felice potresti essere".
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