Mr. Skyball in azione: Adrian Carambula, il supereroe del beach volley che vuole volare anche a Parigi 2024
Si avvicinano i Mondiali di beach volley 2023 e per Adrian Carambula saranno una novità, tra le montagne di Tlaxcala, in Messico. Ma l'altitudine non spaventa l'azzurro, abituato a lanciare altissimo il pallone con la sua celebre skyball: "I bambini la adorano", ha detto in un'intervista a Olympics.com in cui ha parlato anche dei suoi obiettivi, inclusi i Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Non ha un mantello e non vola. Però la palla, eccome se la fa volare.
Quando si parla di beach volley, nessuno raggiunge le quote toccate da Adrian Carambula. Mr. Skyball sarà anche un nome inusuale per un supereroe, ma è il suo e se l’è guadagnato sul campo, proprio col suo marchio di fabbrica alla battuta.
"Tutti i bambini la adorano perché sembra quasi che venga da un supereroe”, è lui stesso a dirlo a Olympics.com, dopo una delle partite dell’Elite 16 Beach Pro Tour a Parigi. “È l’arma che uso al servizio”.
Ma non è solo questione di piacere ai più piccoli o di attirare le curiosità di chi non ha mai visto un beacher lanciare la palla per aria.
Carambula è un’ispirazione per tanti, in uno sport dove l’altezza spesso gioca un ruolo fondamentale.
Il segreto di Adrian Carambula: "Per essere competitivo, non basta essere normale"
Essere poco sopra il metro e ottanta e giocare a beach volley? Si può fare. Basta essere… speciali.
“So che non è normale essere 1.81m e giocare a questo livello. Non sono nemmeno il più veloce o il più magro, quindi so di rappresentare una grande comunità”.
“Molte persone si rivedono in me, mi considerano il tipo di giocatore che dà un po' di speranza ai più piccoli”.
Quella speranza che Carambula ha coltivato sulle spiagge di Miami per poi portarla ai Giochi Olimpici con l’Italia, a Rio 2016 e a Tokyo 2020.
Due palcoscenici straordinari, in cui ha fatto conoscere al mondo il suo skyball. Un servizio altissimo, quasi in verticale, che però in fase di discesa si dirige verso l'altro lato del campo, costringendo gli avversari ad una lettura complessa della ricezione.
"Manda l’avversario fuori ritmo, perde la cognizione di dove passare la palla in campo e così il mio compagno è in grado di posizionarsi meglio a muro".
Un marchio di fabbrica personale per Carambula, anche se lo ha imparato vedendo altri giocatori: "Alcune persone negli Stati Uniti servono così, magari non proprio con lo stesso stile, con lo spin. Io ormai lo padroneggio, nemmeno lo alleno più. In partita, sotto pressione, è lì che viene fuori”.
E nessun allenatore glielo ha mai vietato, anzi: “No, perché sanno che a questo livello, per poter essere competitivo, devo essere diverso. Essere normali non è abbastanza, quindi cerco di restare forte con la mia identità”.
“So esattamente chi sono in campo e sono un giocatore creativo, che usa l’istinto e coinvolge il proprio compagno per avere una mano quando possibile”.
Mondiali di beach volley 2023 e Parigi 2024: i prossimi obiettivi di Carambula
Il torneo Olimpico di beach volley a Parigi 2024 si terrà con la Torre Eiffel sullo sfondo.
E anche se la skyball di Carambula non raggiungerà i 330 metri del celebre monumento parigino, l'azzurro vuole provare ad esserci.
“È un anno di qualificazione Olimpica, quindi chiaramente ogni atleta ha in mente di competere per questo. Stiamo lottando per questi punti che sono super importanti, abbiamo avuto una buona stagione e la preparazione sarà rivolta a Parigi per il prossimo anno”.
Prima, però, ci sarà da affrontare il Mondiale di beach volley 2023 a Tlaxcala, in Messico. Uno scenario suggestivo per un torneo che si preannuncia speciale per Carambula, in coppia con Alex Ranghieri.
“Sarà un torneo interessante, nessuno di noi due ha mai giocato così in alto tra le montagne”.
"La squadra che si adatterà più velocemente e troverà la formula vincente, farà bene. Speriamo noi, io penso che la top 10 possa essere un buon risultato e tutto quello che verrà dopo sarà un bel bonus".