Bassino e la prima vittoria in super-G... mondiale: "Era solo questione di tempo e di mettere insieme tutti i pezzi"
Marta Bassino ha confezionato una masterclass nel super-G femminile sulle nevi francesi, nella disciplina in cui ha vinto per la prima volta proprio nel Mondiale di Méribel e Courchevel 2023.
Marta Bassino ha riportato l’Italia sul gradino più alto del podio del supergigante dopo 26 anni, quando Isolde Kostner si impose al Mondiale di Sestriere 1997. Per la cuneese si tratta della seconda medaglia d'oro iridata dopo quella conquistata nel parallelo di Cortina 2021.
"È un oro che vale tanto". Si è raccontata così in zona mista Marta Bassino, dopo la grande prestazione della mattinata dell'8 febbraio sulla Roc de Fer:
"So che stavo sciando bene in super-G, anche nelle gare passate. Spesso in questa disciplina facevo più errori come a St. Moritz [in Coppa del mondo] o come qui l'altro giorno, però erano pezzi in cui sapevo stavo bene ed ero veloce, e che ero nella direzione giusta. Quindi dovevo solo mettere insieme tutti i pezzi, e il risultato è arrivato!"
Un lavoro costante su tutte le discipline tecniche, quello di Bassino e il suo staff, che ha sempre avuto il supergigante nel radar:
"Per me c'è sempre stato il gigante e subito dopo il super-G. Poi, negli anni, prendevo sempre più confidenza e riuscivo a fare bene in questa disciplina. Quest'anno c'eravamo allenati bene, sono volata in America [per la preparazione precedente la Coppa del mondo], e lì è tanto [il lavoro] legato alla velocità e mi ha fatto benissimo, con tanta continuità, tenendo gli sci lunghi, e cercando di fare velocità, lavorando da discesista, sul terreno."
Lo staff dietro la Campionessa e l'importanza di una grande squadra
Come per ogni grande successo, anche Bassino ha ben chiara l'importanza delle figure che l'hanno supportata durante il percorso: "Dedico quest'oro a tutta la mia squadra, i miei allenatori: chiaramente sono io quella che mette i bastoni fuori dal cancelletto, però dietro c'è un lavoro enorme di tutti quelli che lavorano con me e per me nella stessa direzione".
"È la prima vittoria in super-G, ma io sapevo che poteva arrivare una vittoria anche in super-G, è il risultato di un lavoro enorme, costruito in tutti questi anni, che mi hanno portato dove sono adesso".
Quando le si chiede se l'Italia è la squadra femminile più forte in questo momento, sottolinea:
"Siamo forti, sappiamo e abbiamo dimostrato con i risultati che siamo una squadra forte ed è quello che ci permette di continuare con i successi: avere compagne forti è sempre uno stimolo, perchè il confronto è molto alto e quindi ti spinge a trovare quel limite e mettere fuori tutto.
"Ognuna di noi è arrivata a un certo livello, quello in cui ha qualcosa di suo, che abbiamo solo noi, sommato a tutto il lavoro, l'allenamento, la voglia di fare bene, di mettersi in gioco, alla fine paga. - Marta Bassino sulle sue compagne di squadra
Infine, non manca il riconoscimento verso l'allenatore, Daniele Simoncelli, e lo skimen, Gianluca Petrulli:
"Secondo me, Dani, è il tecnico che ci vede di più: è l'unico che tecnicamente vede quello che io sento. Mi ha sempre stimolato, mai ad accontentarmi, sempre a volere di più, sempre a spingermi di più, a dirmi che si può fare sempre meglio e che non è mai abbastanza; e quel suo modo di fare e di essere mi ha fatto crescere tantissimo.
"E Petrulli, il mio skiman, è importantissimo: mi fido ciecamente di lui, c'è un rapporto speciale. Quando hai piena fiducia nello skiman è la cosa più bella.
Mikaela Shiffrin e "la Fede": l'esempio di due fuoriclasse
"Più volte la Fede [Federica Brignone] è stata di sipirazione: anche quando ero più piccolina - è più grande di me di 6 anni - e sono entrata in squadra: lei era già forte, è sempre stata un esempio perchè è partita anche lei dal gigante, poi si è allargata anche lei nelle altre discipline, poi ha iniziato a sciare forte in super-G, quando ha vinto il primo e io guardavo lei e dicevo: anch'io posso farlo.
"E anche l'altro giorno vederla sciare così in fiducia, a spingere forte e aver fatto la differenza in super-G è di carica per noi, vedere una compagna che scia così ti dà tanto.
Sul fatto che le due gare mondiali finora disputate non abbiano visto Shiffrin protagonista come in Coppa del mondo, non ha dubbi:
"Mikaela Shiffrin è unica e incredibile per quello che ha fatto e che fa e non è un'uscita o arrivare seconda che le cambia la vita: sicuramente lei è una che vuole dare il massimo ma come d'altronde tutte noi, e arriva da un periodo in cui stava sciando davvero bene, di una solidità incredibile. È venuta a congratularsi ed era davvero contenta"
Ripassando Lindsey Vonn alla vigilia
Bassino dice di non aver visto la gara della prima vittoria Olimpica di Deborah Compagnoni, proprio nel super-G di Albertville 1992, ma confessa di aver guardato il video di un'altra leggenda dello sci mondiale, la sera prima del supergigante:
"Per il tracciato di oggi, che non c'entra nulla con quello della combinata di lunedì perchè i dossi erano al contrario, ieri sera ho guardato la Vonn in gara qui, nel 2015 per vedere un po' com'era, con Dani che mi diceva "se è così non c'è tanta curva", l'atteggiamento, lo star chiusi..."
Grandi nomi e accostamenti a leggende non sembrano però mettere pressione alla piemontese, anche lei con una medaglia in più e di diritto sul tetto del mondo dello sci alpino: "Mi sto accorgendo di viverla proprio bene. In questi Mondiali - più che mai - ho realizzato che sono gare secche, non ci si può risparmiare, ma che non c'è da inventare l'acqua calda: io vivo per come so sciare e basta".