Arianna Fontana: "Da Torino 2006 a Milano Cortina 2026, vi racconto il mio sogno Olimpico"

Arianna Fontana non è solo l'Italiana più titolata di sempre alle Olimpiadi Invernali ma anche quella del suo sport, lo short track. In esclusiva per Olympics.com, la "freccia bionda" rivive Beijing 2022 – la sua "migliore Olimpiade di sempre" –, dove ha arricchito la sua "collezione" di medaglie, che con le 3 vinte a Pechino sono 11. "Ma il sogno è di arrivare a Milano Cortina 2026".

10 minDi Michele Weiss
Gold medallist Arianna Fontana celebrates during the Women's 500m Speed Skating medal ceremony of the Beijing 2022 Winter Olympic Games 
(Richard Heathcote/Getty Images)

E il sogno continua fino a...

Neanche lei stessa avrebbe ritenuto possibile vincere tre medaglie a Beijing 2022.

"Speravo di rivincere i 500, la mia distanza preferita, e di arrivare in finale in tutte le gare".

Missione non solo riuscita ma terminata al di là delle più rosee aspettative, visto che la Freccia Bionda non solo ha centrato tutte le finali ma addirittura ha portato a casa l'oro nei "suoi" 500, naturalmente, insieme a due altre stupende medaglie d'argento – nella staffetta mista e nei 1.500.

Tutte aspre battaglie che ha saputo vincere grazie al suo temperamento unico, alla sua classe cristallina e alla sua preparazione meticolosa.

Ma già sogna le prossime Olimpiadi Invernali, Milano Cortina 2026, ancora in casa dopo quelle del suo esordio Olimpico in quel di Torino 2006, a soli 15 anni (con medaglia). Nelle sue cinque partecipazioni Olimpiche, Fontana ha saputo migliorarsi continuamente e alla non più verde età di 31 anni, vincere tre metalli a Pechino in quelle che ha definito "le mie migliori Olimpiadi di sempre".

Ai prossimi Giochi italiani, la Freccia avrà 36 anni, ma farà di tutto per partecipare alla sua sesta edizione, e chissà, magari riuscire ad aggiornare per l'ultima volta il libro dei record. Sarebbe un'impresa che la renderebbe probabilmente l'atleta invernale più vincente di tutti i tempi oltre che essere la chiusura di un cerchio scritto per la prima volta in Piemonte, vent'anni tondi or sono.

LEGGI SOTTO L'INTERVISTA ESCLUSIVA DI ARIANNA FONTANA PER OLYMPICS.COM

Il bis Olimpico nei 500m: "Emozioni intense che mi hanno sopraffatto"

Olympics.com: Ciao Arianna, per prima vuoi raccontarci le tue emozioni nel rivincere il titolo Olimpico dei 500m?

Arianna Fontana: Beh, ho vissuto un mix di emozioni incredibili, ero sopraffatta. Quindi è stato qualcosa di incredibile perché ero arrivata pensando che Pyeongchang fosse più facile perché il livello delle altre concorrenti non era così alto come qui a Pechino. Quindi sapevo che sarebbe stato più difficile. Ma ero anche fiduciosa, ero Campionessa del mondo e Campionessa Olimpica. Sono felice di averlo riportato di nuovo a casa. 

O: La finale è stata combattuta, cosa ricordi?

AF: È iniziata con un crash che mi ha ricordato Sochi 2014, dov’ero caduta dopo mezzo giro senza più avere la possibilità di lottare per l'oro. Quindi, quando sono caduta nella prima partenza, mi sono detta: ‘Non di nuovo, per favore, no’. Per fortuna l'arbitro ha deciso di ripetere la partenza e mi sono calmata. Suzanne [Schulting, argento] era davvero aggressiva. Voleva iniziare davanti e così l'ho lasciata andare senza contrastarla ancora allo start. Una volta che si è piazzata davanti, sapevo di avere un paio di giri per studiarla e e quando ha iniziato a essere larga all’ingresso per tre curve consecutive, mi sono detta, ‘Se lo fa di nuovo, ci provo!’. E non appena l'ho vista allargarsi di nuovo mi sono infilata ed è stato Il mio miglior sorpasso di sempre, che mi ha fatto vincere i cinquecento metri, la mia gara preferita. È stato davvero fantastico.

**O: Quali sono state le chiavi della difesa del titolo? **

AF: L’allenamento, visto che non abbiamo potuto gareggiare molto per il Covid. Quindi è stata una doppia stagione molto lunga e complicata. Ma sapevo di avere al mio fianco, sai, le persone migliori in assoluto, che mi hanno stimolata in ogni modo senza mai rendermi la vita facile, col mio allenatore che ogni volta studiava qualcosa di impegnativo per rendermi più dura e reattiva. E questo, di sicuro, mi ha aiutata in gara per essere pronta a tutto e più reattiva.

L'atleta più titolata nello short track Olimpico e l'italiana più gloriosa alle Olimpiadi bianche

O: Cosa hai provato sul podio Olimpico?

AF: Non ci sono parole per descrivere i sentimenti che provi quando sei lassù, quando vedi la bandiera e l'inno inizia a suonare. È il sogno di ogni atleta. Lottiamo tutti per questo.

O: Sei l’italiana di maggior successo ai Giochi Olimpici Invernali, ripensando agli inizi, a quando da bambina iniziavi a praticare questo sport, cosa significa per te questo record oggi? 

AF: Onestamente da bambina non ho mai pensato che sarei stata qui oggi con 11 medaglie, piuttosto ero convinta che Sochi sarebbe stata la mia ultima Olimpiade. Fin dalla scuola elementare, però, ho avuto un fuoco interiore che mi spingeva sempre a voler vincere ogni garetta che facevo. L'istinto “assassino”, che si vede in me nel pattinaggio, è quello di allora ed è sempre vivo, anche se è proprio difficile andare avanti per così tanti anni. Spero che quella bambina di allora sia orgogliosa di ciò che abbiamo realizzato insieme. 

O: La preparazione per questi Giochi è stata diversa per te. Ti sei trasferita in Ungheria per allenarti, ed è stato piuttosto turbolento l’approccio a Beijing 2022. Come hai affrontato questo periodo difficile?

AF: Venire qui è stata una sfida con me stessa, e a me non piace perdere. Questo significa che anche nelle giornate storte mi sono alzata dal letto e sono andata all’allenamento. È stata dura ma avevo Anthony dalla mia parte, la mia roccia, la mia forza e il mio scudo. In un certo senso, è stato in grado di proteggermi da molte situazioni difficili. 

O: Hai iniziato il tuo “viaggio” ai Giochi di Torino 2006, e ora sei qui alla tua quinta Olimpiade. Quale pensi sia la chiave della tua longevità agonistica?

AF: La chiave è che avendo iniziato da giovane ho imparato a conoscere e capire il mio corpo, capendo quando spingere e quando fare una pausa e prendermi del tempo libero, che mi ha aiutarto a mantenere abbastanza energie per tornare più forte quando contava per davvero. Sii presente e competi e vinci quando c’è qualcosa di importante. 

**O: In effetti nella tua carriera non hai esitato a fermarti e provare altre cose, come la boxe. **

AF: Sì. Ho fatto un po' di boxe perché sapevo che dovevo rimanere attiva facendo qualcosa di totalmente diverso dal pattinaggio. Ho scoperto un piccolo club con solo cinque o sei persone e mi sono unita a loro. È stato davvero fantastico perché ho imparato molte cose nuove e mi sono allenata in modo diverso ascoltando anche le storie agonistiche di altri atleti. E mi ha reso davvero felice. Ho anche aiutato a far crescere la boxe nelle mie valli, sono stata davvero felice di averlo fatto. Continuerò a farla quando mi ritirerò. 

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Portatemi da Valentino Rossi, uno dei miei idoli!

**O: Uno dei tuoi idoli è Valentino Rossi: cosa ammiri di lui e quali caratteristiche o somiglianze pensi che condividete entrambi? **

AF: Amo la moto GP da sempre e lui è stato la moto GP. E poi è molto diretto, come me e crediamo tanto in quello che facciamo, lo ammiro da sempre. E infine, ci sono somiglianze tra la corse in moto e lo short track, con cadute e imprevisti continui che li rendono sport dinamici e divertenti. Spero di poterlo incontrare un giorno".

**O: Ho letto che hai una manta tatuata sulla schiena. Puoi dirci cosa significa e se ne hai in programma uno speciale per le Olimpiadi di Pechino? **

AF: Amo i tatuaggi da sempre, e quello che ho sulla schiena è il mio mantra. Adoro l'oceano e gli animali che ci vivono, e la manta in particolare. È davvero affascinante la sua eleganza, ma è anche così forte e imprevedibile. Averla sulla mia pelle mi ricorda l'oceano e come tutto può cambiare in un minuto. Intanto ne ho uno sul braccio nuovo, non so come chiamarlo, è come una creatura mitica, che è come una storia folcloristica del villaggio da cui vengo. Io amo il mio paese, adoro dove sono cresciuta. Volevo avere qualcosa che me lo ricordasse per sempre. Ed è per questo che ce l'ho sulla pelle. Ma è anche un modo per proteggermi, dai momenti difficili e dalle paturnie prima di addromentarmi.

**O: Quale animale pensi che ti rappresenti meglio? **

AF: Una delle mie compagne di squadra, Nicole, mi paragona sempre a un ghepardo perché è un animale davvero veloce, e mi piace. 

**O: Cosa ti ha portato invece a scegliere lo short track? **

AF: L’ho scelto perché mia sorella Alessandra, che ha due anni più di me, ha iniziato a pattinare ovviamente prima di me e ho visto quanto si divertiva quando era sul ghiaccio. Perché quando eravamo bambini, facevamo pattinaggio sia short track che in linea. È stato il mio primo passo, volevo solo divertirmi, che alla fine è la cosa più importante. 

**O: Puoi descrivere il tuo sport in cinque parole? **

AF: Adrenalina, velocità, passione, emozione pura... 

**O: Quali qualità pensi ti abbiano permesso di diventare un'Olimpionica? **

AF: La mia tenacia, ho sempre voluto migliorare ed essere la migliore. E mi piace vincere. 

**O: Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto? **

AF: Un’amica mi ha detto di credere in me stessa, di credere nella mia volontà e di difenderla.

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I migliori Giochi di sempre e il sogno Milano Cortina 2026

**O: Com'è stato essere qui ai Giochi Olimpici Invernali di Pechino? **

AF: Come ho già detto, sono i miei Giochi preferiti di sempre. È stata una sfida per me. Volevo essere qui e vedere qual era il mio limite. E sono contenta dei miei risultati, delle mie gare. Il mio obiettivo era partecipare a ogni finale e invece torno a casa con altre tre medaglie. Un risultato migliore di Pyeongchang 2018. Sono le mie migliori Olimpiadi di sempre e non potevo chiedere altro. 

**O: Hai iniziato il tuo viaggio Olimpico in Italia, a Torino 2006. Ti rivedremo ai prossimi Giochi Olimpici che si svolgono di nuovo nel tuo paese? **

AF: Competere di nuovo in Italia sarà il modo perfetto per concludere la mia carriera perché la mia prima Olimpiade è stata a Torino 2006, quindi finire nel 2026 a Milano Cortina sarebbe qualcosa di incredibile, qualcosa che non credo nessun altro atleta possa dire di averlo fatto. Per ora, è un sogno, è davvero un bel sogno e vedremo se ce la faremo. 

O: Cosa pensi che il mondo possa aspettarsi dalle nuove Olimpiadi italiane?

AF: Ci sono grandi aspettative per le nuove Olimpiadi tricolori. Penso che tutti saranno entusiasti di andare in Italia e sono sicura che saremo in grado di dare il meglio ad atleti e tifosi. Il Covid ci ha davvero colpito duramente negli ultimi anni, ma siamo stati in grado di rialzarci lottando caparbiamente per tornare a una vita normale. E penso che l'abbiamo visto anche nello sport e alle Olimpiadi estive, così come alle Invernali. Abbiamo una forte determinazione e siamo davvero appassionati delle nostre discipline. Quindi daremo tutto ciò che abbiamo per assicurarci che queste Olimpiadi siano qualcosa di incredibile, un evento che tutti ricorderanno per sempre. 

**O: Che messaggio hai per le giovani atlete che ti ammirano e cercano di essere come te? **

AF: Sognare è fantastico. Trovate la vostra strada, potete essere tutto ciò che volete e la cosa giusta è non porsi limiti e non mollare mai. Non sarà facile, perché nello sport devi lottare per vincere e non darti mai per vinto. Senza dimenticare che è giusto chiedere aiuto per circondarti di persone che possono supportarti e guidarti a raggiungere i tuoi obiettivi, che vanno fissati con chiarezza. 

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