Da giovedì 16 a domenica 19 maggio Shanghai, nella Repubblica Popolare di Cina, ospita la prima tappa delle Olympic Qualifier Series (OQS).
Il primo di due determinanti appuntamenti per gli urban sport in vista di Parigi 2024: le OQS di Shanghai e di Budapest (18-23 giugno) decreteranno gli atleti e le atlete di BMX racing, breaking, BMX freestyle, arrampicata sportiva e skateboard che avranno la possibilità di gareggiare ai Giochi Olimpici francesi.
Tra di loro, c’è Bgirl Anti, al secolo Antilai Sandrini: la Bgirl italiana è pronta a dare battaglia a colpi di trick ed evoluzioni per avverare il suo sogno Olimpico.
In occasione di questa competizione decisiva, in un’intervista esclusiva con Olympics.com Bgirl Anti racconta la sua esperienza nel breaking e le sue sensazioni prima di partire per Shanghai.
Bgirl Anti alle OQS di Shanghai: “spero di sentirmi a casa per ballare al meglio, con l’effetto sorpresa”
Classe 1997, Antilai Sandrini è una delle tre Bgirl che gareggeranno alle OQS: un’avventura Preolimpica mai affrontata prima da atleti e atlete di breaking. I Giochi Olimpici di Parigi 2024 saranno, infatti, i primi per questa disciplina.
Ma l’unicità di questo evento non destabilizza Bgirl Anti: “in realtà cerco di prenderla un po' come ho preso tutte le altre competizioni, senza caricare troppo il fatto che si tratti di una qualifica Olimpica. Ovviamente so che è una gara molto importante ed è una di quelle decisive, però allo stesso tempo cerco di non avere troppa ansia o aspettative, per poterla vivere al meglio. Sarà una competizione che mi immagino abbastanza simile agli European Games, come organizzazione. Ho già visto qualche storia su Instagram, ho visto il posto e anche dove balleremo, cosa che aiuta sempre. Mi ricorda alcune gare che ho già fatto, quindi spero di sentirmi abbastanza a casa.”
La sua preparazione tecnica e fisica in vista di questi eventi è specifica e diversa, mirata a eccellere nelle battle Preolimpiche: “ormai da un anno e mezzo ho cambiato un po' la mia preparazione – prosegue Sandrini –, si è intensificata molto, sia da un punto di vista tecnico, ma anche proprio in ore di allenamento. Il lavoro è più specifico e quasi più veloce. Con il fatto di aumentare gli allenamenti, in teoria dovrei riuscire prima ad apprendere tecniche nuove. Per queste due competizioni finali sto raffinando tutti i miei ultimi dettagli, le ultime cose che ho già comunque portato nelle gare passate, e in più sto cercando di inserire qualcosa di nuovo, per poter essere un po' una sorpresa, no? L'effetto sorpresa ci vuole sempre, quindi cerco, anche se con poco tempo, di inserire delle novità.”
E una novità saranno anche le musiche su cui si dovrà esibire Bgirl Anti, così come i suoi colleghi e colleghe breaker. Le gare, infatti, anche alle Olympic Qualifier Series si disputeranno su musiche inedite, decise sul momento dal dj di turno.
Le preferenze musicali spesso non vengono soddisfatte… “In realtà, io mi sono un po' arresa in questo campo, perché di solito quando mi alleno ascolto molto funk, molte canzoni degli anni '70-'80, questo genere – racconta Sandrini –. Ovviamente, se in un universo parallelo uscisse una canzone del genere, sarei molto felice. Però so che per problemi di copyright e tanti altri che mi hanno spiegato non potranno mai mettere queste tracce, a meno che non spendano un po' per farle riprodurre. Diciamo che è vero che noi non conosciamo le canzoni, però ne abbiamo ascoltate così tante in queste ultime competizioni, conosciamo i dj, quindi sentiamo tracce che abbiamo già avuto modo di ballare precedentemente. Io spero semplicemente, quando arriva la canzone su cui devo gareggiare, che sia ben ritmata, con diversi strumenti, che sono quelli che mi ispirano di più a esprimermi al meglio. Perché oggi, con il fatto che la maggior parte delle tracce sono molto elettroniche, ce ne sono alcune un po' monocorde, piatte, che non comunicano nulla… Però ogni tanto suonano anche belle canzoni.”
Nel panorama italiano sono tre atlete ad essere ad alti livelli e a partecipare a questa competizione Preolimpica: insieme a Bgirl Anti ci saranno anche Bgirl Alessandrina e Bgirl Spidergirl. Il breaking, a livello mondiale, viene visto principalmente come disciplina maschile, mentre in Italia al vertice agonistico ci sono, appunto, tre donne.
Una particolarità della Nazionale azzurra: “Abbiamo cominciato questo percorso, in realtà, anche con i Bboy maschi – sottolinea Antilai –. Ed effettivamente è quasi strano andarci solo con la squadra femminile. Proprio perché il breaking nasce prettamente solo con gli uomini. Però, con il fatto che in questi ultimi anni è cresciuto molto il livello anche femminile, credo che noi non sentiamo più di tanto questa differenza ormai. Anche se magari la gente comune pensa ancora che sia così, ed è normalissimo. Però io sono contentissima di andare alle OQS e che siamo in tre: abbiamo cominciato in tre e completiamo questo percorso in tre. È molto bello, abbiamo condiviso anche dei momenti insieme con la Federazione, quindi sicuramente cercheremo di portare alto il nome non solo dell'Italia ma anche delle donne.”
Il talento sportivo molteplice di Antilai Sandrini: dal wushu al breaking, la contaminazione per creare uno stile unico
Antilai Sandrini è un’atleta a tutto tondo: ha praticato e continua a praticare molti sport diversi tra loro, soprattutto come approccio. Oltre a essere una Bgirl, è campionessa di wushu, arte marziale caratterizzata da una disciplina molto rigorosa, con precise regole da rispettare, a differenza del breaking è uno sport molto più libero. Bgirl Anti riesce a conciliare le due esperienze sportive che si influenzano e mischiano tra di loro, in particolare inserendo mosse del wushu nel breaking.
Sull’argomento, Sandrini racconta che “storicamente, il breaking ha preso molte mosse e molte movenze dalle arti marziali, quindi per me è un'arma in più che posso utilizzare a mio vantaggio. Imparando anche tecniche diverse, riesco a mescolarle e mi ispiro tanto alle arti marziali, che mi piacciono molto. È vero, nel wushu ho maggiormente un esercizio da eseguire, mentre il breaking è più complesso, perché bisogna non solo adeguare i movimenti alla musica, ma anche modificarli in base alla canzone, all'avversario, al palco, in base a tantissime cose. Sicuramente, è necessario adattare quello che proponiamo, perché anche nel breaking abbiamo comunque dei pezzi preparati, non andiamo in freestyle totale, ma dobbiamo incastrarli come vogliamo in base alla canzone. Questa è la differenza. Però in entrambi gli sport che pratico sento di avere un vantaggio, in un certo senso.”
Anche gli altri sport che ha praticato nella sua vita, come la ginnastica artistica e il cheerleading, hanno influito sul suo stile di breaking: “Io dico sempre che senza le basi della ginnastica artistica non sarei mai arrivata dove sono adesso – ammette Sandrini –. L'ho praticata per dieci anni a livello agonistico e mi è servita tantissimo, sia per imparare la disciplina, il sacrificio, ma anche per gli esercizi tecnici che tuttora porto nel breaking, tutti i salti per esempio.
"Il cheerleading, che è un'altra disciplina di orgine statunitense, invece, mi ha aiutata tanto a divertirmi. Con la ginnastica veniva un po' meno il divertimento, per me personalmente, perché non era il mio sport. Il cheerleading è uno sport di squadra: mi ha insegnato il valore di avere un appoggio dietro le spalle, di non essere da sola ad affrontare una competizione. Effettivamente, il breaking è uno contro uno, è sempre individuale, però quando hai una squadra dietro è diverso e, se sai fare un bel team building, funziona, non ti senti mai solo. Tutte le cose che ho imparato, cerco sempre di portarle dentro al breaking e ogni tanto cerco anche di ricordarmi quello che facevo. Andando avanti dimentico oppure freno un po', dico ‘ma no...’. Invece poi mi ricordo che facevo delle cose assurde. Per esempio, il sabato avevo una gara di cheerleading e la domenica avevo una gara di wushu, e le facevo entrambe con leggerezza. Mi piace ricordarlo perché ogni tanto faccio fatica.”
Una personalità eclettica e particolare, che spazia così tanto in sport così diversi ma allo stesso tempo con alcuni punti di contatto.
Della mia personalità, mi viene da dire che sono una persona che si sa adattare a tutto e che, non dico che non si spaventa di niente, però, avendo provato tante cose, ne conosco altrettante, quindi non mi spavento come prima. Sono molto versatile, sia da un punto di vista fisico che mentale. Mi ha aperto molto la mente fare tanti sport. - Bgirl Anti
I cambiamenti nel breaking e l’attaccamento alla sua storia: Bgirl Anti vuole “studiare la sua cultura per continuare a portarla avanti”
Il breaking è uno sport che si è evoluto molto, specialmente da quando Antilai Sandrini ha iniziato a praticarlo da bambina.
“Io ho cominciato a 13 anni e quando facevo le competizioni non c'era neanche la categoria femminile. Quindi siamo partite da zero: io competevo sempre con i maschi e mi piaceva, in realtà preferivo. Poi, dopo qualche anno, hanno iniziato ad aprire la categoria femminile. Però eravamo sempre in quattro a gareggiare, erano veramente poche. Il bello è arrivato dopo: le realtà sono diverse, però guardando all'estero ho trovato un bel livello da un punto di vista femminile, e da lì è cresciuto così tanto... A me piace poter dire che adesso le donne potrebbero benissimo gareggiare contro gli uomini senza problemi e avere un bello scambio durante la battle. Questo è il cambiamento più grande che ho visto nelle competizioni.
E poi ovviamente, come ho detto prima, il livello: ultimamente, con il fatto che il breaking è entrato ai Giochi Olimpici, ho notato questo macinare cose nuove, lavorare tantissimo, sviluppare nuovi metodi di allenamento, capire meglio come funziona il corpo. Adesso mi ritrovo a essere atleta, ma prima ero anche insegnante, quindi vedo le differenze, vedo lo sviluppo, l'incremento del livello di tutti.”
Fare caso a tutti i cambiamenti che caratterizzano questo sport sicuramente aiuta Bgirl Anti a sviluppare il proprio stile personale, non solo nell’approccio ma anche nell’abbigliamento: il breaking è moda, è cultura, è urbano, ed è in continuo mutamento. Le ispirazioni sono molteplici.
“Realmente all'inizio a questa domanda avrei risposto con dei nomi – confessa Sandrini. – Avrei detto che mi ispiro tantissimo a una Bgirl giapponese che si chiama Ami. E a Bgirl Nadia. Ovviamente le guardo ancora con molta ammirazione e rispetto, però ultimamente è cambiato il mio modo di vedere le cose: credo più in me stessa, ho creato il mio stile, sia guardando le atlete che io ritenevo un po' più forti e importanti nel nostro mondo, sia i miei insegnanti e i miei mentori che continuo a seguire.
Per il modo in cui ballo mi ispiro sempre a Mr. Wiggles, ballerino statunitense storico, molto importante per la nostra cultura: mi ha trasmesso tanto, il mio maestro in Italia mi ha dato la possibilità di studiare anche con lui. Le mie ispirazioni principali sono lui e la mia crew, Rocking Sample, di cui spesso indosso la camicia per esibirmi. Una crew composta prettamente da uomini, tutti insegnanti che hanno vissuto tantissimo questa cultura. Cerco sempre di studiare attraverso loro, attraverso le loro esperienze, le loro conoscenze, e di riportare quanto più possibile il breaking e me stessa, ovviamente, mescolati a ciò che apprendo”
Il superpotere di Antilai in quanto atleta, che la distingue dagli altri, è esattemente questo:
Io credo che sia proprio il mio stile. Sto cercando di fare una cosa: studiare quanto più possibile le radici del breaking, la sua storia, la sua cultura in sé, e portare tutto ciò in un ambiente che è più commerciale, dove viene quasi messa da parte la cultura per dare più spazio a mosse e aspetti più superficiali, che vengono messi in risalto. Spero che guardandomi si possa notare tutto ciò. Ho già avuto dei buoni feedback, sono molto contenta perché penso di stare facendo un buon lavoro. Ovviamente ho tanto da migliorare, lavorare, però credo nel cercare di portare sempre avanti quello che ha fatto nascere questa cultura. - Bgirl Anti
Un mix di passato e presente per Sandrini: la sua attività sportiva non può infatti esimersi dall’utilizzo dei social media, specialmente per l’editing e la condivisione di foto e video. Questo aspetto si concilia abbastanza con la personalità di Bgirl Anti, che racconta:
“A me è sempre piaciuto. All'inizio, quando ho scoperto Instagram ero in seconda o terza superiore e non mi piaceva, non lo capivo. In realtà, quando comprendi come funzionano i social, li puoi usare a tuo vantaggio e sinceramente, per quello che faccio io, che è ballare, fare show, è necessario fare un po' di spettacolo anche sui social - ognuno ha la sua categoria, io ho scelto di intrattenere. Mi diverto a fare i video, mi diverto a ballare, mi diverto anche semplicemente a provare a fare dei trend virali anche tra le persone che non fanno questo tipo di sport, e mi piace modificarli, inserendo un po' di breaking, oppure un po' di arti marziali. Cerco sempre di giocare in questo senso. Mi piace anche farmi conoscere, far vedere cosa faccio: sfrutto i social al massimo.”
Il futuro di Antilai Sandrini: “vorrei ballare per sempre, per me significa essere felice”
Il futuro di Antilai Sandrini è pieno di sogni da realizzare.
Nel breaking, il futuro è già qui: le Olympic Qualifier Series, porta d’ingresso di Parigi 2024.
“Io spero di poter praticare entrambe le discipline che faccio il più a lungo possibile, anche se non sarò più a livello agonistico, questo non posso saperlo ora. Voglio poter ballare per sempre, perché ballare per me è essere felice. Lo associo molto alla felicità, quindi vorrei poterlo fare per sempre e vorrei poter ispirare le prossime generazioni, fare tanti spettacoli, continuare a viaggiare per il mondo, conoscere persone. Questo è in generale quello che mi piacerebbe fare.
"Per quanto riguarda le competizioni che ho tra poco, spero di dare il meglio, perché quando do il meglio va tutto liscio, per poi di conseguenza avere altro.”
Sappiamo tutti a cosa si riferisce Bgirl Anti con quell’‘altro’… ma ovviamente non si dice ad alta voce…
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