Abitudini e riti scaramantici degli atleti Olimpici

Gatti, baffi e calzini: cosa hanno in comune queste cose quando ti stai prepararando per i Giochi della tua vita? Scopri i rituali che accompagnano le atlete e gli atleti Olimpionici mentre inseguono la gloria sul più grande palcoscenico degli sport invernali.

4 minDi Hounche Chung
Francesca Lollobrigida
(2020 Getty Images)

Quasi tutti gli sport invernali hanno a che fare con il controllo dell'attrito, tra l'attrezzatura utilizzata e il ghiaccio, o la neve. Richiedono precisione, determinazione e, spesso, improvvisazione. Eppure, nonostante tutto il duro lavoro necessario per eccellere nelle gare o realizzare esibizioni acrobatiche migliori dei rivali e delle avversarie, le cose non sempre vanno come previsto.

Questo è probabilmente uno dei motivi per cui ci sono atleti e atleti che prestano attenzioni speciali a certi aspetti inspiegabili ai più, anche in quei momenti cruciali che potrebbero cambiare la loro carriera o addirittura la loro vita. Unisciti a Olympics.com per scoprire i rituali e le scaramanzie di alcuni Olimpionici, nella loro missione per fare la storia ai Giochi Olimpici Invernali di Beijing 2022.

Pittura su corpo

Ai Giochi Olimpici della Gioventù di Losanna 2020, dopo che un gatto della fortuna disegnato sulla sua mano l’ha accompagnata nella vittoria degli aerials, la sciatrice freestyle della Repubblica Popolare Cinese, Ailing (Eileen) Gu, ha dichiarato a Olympics.com:

“Sono molto superstiziosa. Ma so che non è il massimo per le persone quando gareggiano. Ho cercato tra i miei amuleti e questa cosa mi ha trasmesso calma… Se salirò sul podio alle Olimpiadi mi farò tatuare il gatto della fortuna”.

Finalmente è arrivato il momento, per la giovane stella cinese, di cogliere l'occasione per farsi tatuare il suo portafortuna, puntando alla medaglia dei Giochi di Pechino.

(2020 Getty Images)

La snowboarder della Repubblica Ceca Eva Samková è famosa per essersi disegnata dei baffi finti sul labbro superiore prima di partecipare a competizioni cruciali. Ha preso quest’abitudine sin dal Campionato del Mondo FIS 2011, dove ha concluso al quinto posto, al suo debutto.

Tre anni dopo, è salita sul gradino più alto del podio nello snowboard cross a Sochi 2014 vincendo la prima medaglia d'oro del suo paese ai Giochi, questa volta indossando dei baffi speciali nei tre colori della bandiera nazionale ceca: bianco, rosso e blu.

(2014 Getty Images)

Abbinare e... spaiare

A proposito di colori, Kwak Yoongy, capitano della squadra di short track della Corea del Sud, sa perfettamente quale colore usare per conquistare la vittoria. Kwak ha confessato di prestare molta attenzione alla biancheria intima quando si preparava per i grandi eventi. In effetti, il 32enne coreano aveva l'abitudine di organizzare gli slip per colore, durante la settimana a ridosso del grande giorno.

Tuttavia, è stato costretto a rinunciare a questa sua abitudine, poiché si ritrovava a riorganizzare l'ordine dei colori ogni volta che si presentavano cambi di programma. Quindi Kwak ha escogitato una soluzione semplice: procurarsi degli slip tutti uguali per modello e colore, ovvero il rosso.

Al contrario, la pattinatrice di velocità italiana Francesca Lollobrigida non ricorre a un colore in particolare. Cambia sempre idea a seconda della situazione, prima di scegliere con cura cosa indossare sotto la tuta.

"Scelgo la biancheria intima in base a determinati colori che mi hanno portato fortuna in altre gare", ha detto l'attuale primatista italiana nei 3000 e 5000 m, in un’intervista con Olympics.com di cui vi riportiamo quest’anticipazione e che sarà pubblicata nei prossimi giorni. “Ma per ogni evento – 1000, 1500 o 3000 m – uso colori diversi”. E se tra una gara e l'altra si aggiungono nuovi risultati, non rinuncia a nulla e opta per i calzini spaiati!

(Getty Images)

Riti pre gara

A volte aiuta anche avere un rituale da condividere con la squadra. Alla domanda di Olympics.com se avesse una routine prima delle partite, Alina Kovaleva, skip della squadra di curling femminile del ROC, ha risposto: “Sì, abbiamo un rituale di squadra prima delle partite. Giochiamo a palleggiare con una pallina piena di riso (detta footbag) prima di iniziare il riscaldamento, lo stretching e prepararci per la partita”.

“Ogni volta che uscivamo presto sul ghiaccio prima della partita, mancavano sempre 15-20 minuti e iniziavamo a palleggiare con un guanto perché non c'era nient'altro da fare. Quindi abbiamo deciso che c'era bisogno di un'attrezzatura speciale: una palla che avremmo calciato per non rovinare la nostra attrezzatura. Ecco perché abbiamo deciso di optare per la footbag".

Nel frattempo, il pattinatore ungherese di short track Shaolin Sandor Liu è diventato virale a PyeongChang 2018, quando si è presentato sul ghiaccio con un gesto particolare, prima della gara: toccandosi il sopracciglio destro e poi il sinistro con la mano destra, fissando la telecamera, per poi strizzare l'occhio destro occhio e sorridere. Non è chiaro se la ragione per cui ha vinto la prima medaglia d'oro Olimpica in assoluto per l'Ungheria sia da ricondurre a questo rito scaramantico, ma Shaolin sembra credere nel potere del suo "occhiolino dell'amore":

“Avevo solo fatto un occhiolino alla telecamera, ma tutti lo hanno adorato! Mi porta fortuna. Vinco molte gare con la mia fortuna”.

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